Nuova Riveduta:

Esdra 4:13

Sappia dunque il re che, se questa città si ricostruisce e se le sue mura si rialzano, essi non pagheranno più né tributo né imposta né pedaggio, e il tesoro dei re ne soffrirà.

C.E.I.:

Esdra 4:13

Ora sia noto al re che, se questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, tributi, imposte e diritti di passaggio non saranno più pagati e i diritti dei re saranno lesi.

Nuova Diodati:

Esdra 4:13

Ora sia reso noto al re che se questa città viene riedificata e le sue mura terminate, essi non pagheranno più alcun tributo, imposta o pedaggio, e il tesoro del re ne soffrirà.

Riveduta 2020:

Esdra 4:13

Sappia dunque il re che se questa città si ricostruisce e se le sue mura si rialzano, loro non pagheranno più né tributo né imposta né pedaggio, e il tesoro dei re ne soffrirà.

La Parola è Vita:

Esdra 4:13

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Esdra 4:13

Sappia dunque il re che, se questa città si riedifica e se le sue mura si rialzano, essi non pagheranno più né tributo né imposta né pedaggio, e il tesoro dei re n'avrà a soffrire.

Ricciotti:

Esdra 4:13

Sia dunque noto al re che se quella città viene riedificata, e ricostruite le sue mura, quelli non pagheranno nè tributo nè tasse nè annui censi, e il danno ne ricadrà anche sul re.

Tintori:

Esdra 4:13

Sia dunque noto al re, che, se questa città vien riedificata, se le sue mura son restaurate, essi non pagheranno più nè tributo, nè imposta, nè rendite annuali, e ne risentirà il danno anche il re.

Martini:

Esdra 4:13

Sappi adunque, o Re, che se questa città, si rimette in piedi, e si ristaurano le sue mura, ei non pagheranno più il tributo, né le gabelle, né i pesi annui; e il danno cadrà fin sopra gli stessi re.

Diodati:

Esdra 4:13

Ora sappia il re, che se questa città è riedificata, e se le sue mura son rifatte, essi non pagheranno più tributo, nè taglia, nè gabella; e così quella città recherà danno alle entrate reali.

Commentario abbreviato:

Esdra 4:13

6 Versetti 6-24

È una vecchia calunnia quella secondo cui la prosperità della Chiesa sarebbe dannosa per i re e i principi. Niente di più falso, perché la vera pietà ci insegna a onorare e obbedire al nostro sovrano. Ma quando il comando di Dio richiede una cosa e la legge del paese un'altra, dobbiamo obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, e sottometterci pazientemente alle conseguenze. Tutti coloro che amano il Vangelo dovrebbero evitare ogni apparenza di male, per non incoraggiare gli avversari della Chiesa. Il mondo è sempre pronto a credere a qualsiasi accusa contro il popolo di Dio e rifiuta di ascoltarlo. Il re si è lasciato imporre da queste frodi e falsità. I principi vedono e ascoltano con gli occhi e le orecchie di altri uomini e giudicano le cose come vengono loro rappresentate, spesso in modo falso. Ma il giudizio di Dio è giusto; egli vede le cose come sono.

Riferimenti incrociati:

Esdra 4:13

Ne 5:4; Sal 52:2; 119:69
Esd 7:24; Mat 9:9; 17:25; Rom 13:6,7

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